Monete delle città italiane |
Le importanti monete delle città italiane con officine monetarie. Le monete delle prime città/comuni italiani fuorno i denari imperiali, seguiti nel Ducento dai La nostra guida in questo periodo sono i testi di Carlo Cipolla e alcuni articoli di Cronaca Numismatica e Panorama Numismatico; per i titoli dei libri e il loro contenuto si veda la Durante i secoli XI ,XII e XIII lo sviluppo economico è passato da una città all’altra. Nel sec XI città come Pavia, Verona in Veneto , Lucca in Toscana, Milano in Lombardia furono le città dove si coniava di più. Col passare del tempo e con i accadimenti importanti del 1252 e 1284 le città con la moneta fondamentale a nord di Roma erano Venezia, Milano, Asti e dei duchi di Savoia, Genova e Firenze. In conseguenza le circolazioni monetarie si aggiravano intorno a queste 5 città principali. Le 5 aree monetarie (Milano, Asti e Savoia, Genova, Firenze, Venezia) erano chiamate cosi Elenco delle città analizzate: Alla metà sec. XIII, la massa monetaria in circolazione si poteva distinguere in 2 gruppi: il denaro che si usava nelle transazioni locali come usuale mezzo di scambio e di pagamento nelle compravendite al minuto e nelle piccole operazioni di credito locale. L’altro gruppo monetario erà quello dei genovini d’oro, fiorini d’oro, ducati d’oro che si isolarono nelle aree internazionali di pagamento, nelle operazioni all’ingrosso e nelle quelle di alta finanza. Si potevano distinguere tra moneta piccola e moneta grossa. La moneta che sentiva di più il potere inflazionistico erà la moneta piccola perchè rimaneva la moneta predominante nella circolazione inetrna mentre la moneta grossa si trovava nelle transazioni internazionali. Durante il tempo la moneta piccola continuava a slittare e la moneta grossa aveva una certa stabilità, di sonseguenza il rapporto tra le due continuava a crescere. A Venezia nel 1284 un ducato d’oro ne valeva 576 denari veneziani,nel 1500 ne valeva 1488. Il fatto che la moneta grossa non poteva essere il multiplo della moneta piccola perchè il rapporto tra le due continuò a crescere e fece che per tanto tempo sono stati presenti due sistemi monetari diversi. Nel Trentino e in Tirolo prevaleva la moneta di Merano. In Piemonte prevaleva la moneta di Susa, ma erano diffuse anche la moneta di Asti nelle sue vicinanze (Cuneo, Monvodovì..) e l'imperiale di Milano nelle zone confinanti con la Lombardia quali Novara, Ivrea e Biella. Cipolla descrive e analizza dettagliatamente nel suo libro "Mouvements monetaires" il meccanismo che traduceva un rialzo dei cambi in una gonfiatura dei profitti, al cui fine miravano le classi mercantili e imprenditoriali mediante una politica di deprezzamento della moneta spicciola. Purtroppo non abbiamo trovato una versione italiana.
In questo sedicesimo secolo la lira, creata cinquecento anni prima come unità ideale di conto, appare materialmente in Piemonte,
introdotta da Emanuele Filiberto nel 1562, con il peso di 12 grammi e mezzo d'argento, e fa parte dell'importante riforma monetaria del duca.
Tutte queste prove hanno avuto lo stesso esito come nel caso della lira di Firenze.
Il periodo trascorso tra la metà del sec XII e metà del sec.XIII rappresentò un periodo di relativa stabilità economica (eccezione la Toscana).
Lo slittamento delle monete tra 1252 e 1500 non rappresentò un movimento continuò perchè si manifestarono periodi di slittamento ma anche di stabilità come si può vedere della tabella. Inizi sec XIV la lira più forte era quella di Milano, 31,5 gr arg fino invece fine sec XVI la lira rimasta più forte, 13 gr arg fino, era quella di Genova. Tra la metà del sec XIII e fine sec XI la lira astese subi un deterioramento pari al 90%. Lo slittamento delle lire italiane tra 1250 e 1500 è stato causato anche dai seguenti fattori inflazionistici:
Si dice che tra l’XI e la fine del XIII sec si sospetta che si è
avuta un’espansione secolare della domanda di metalli preziosi per scopi monetari ed industriali ma in realtà i dati sono pochi.Dagli ultimi decenni del Quattrocento si può dire sicuramente che l’offerta dei metalli preziosi migliorarono in maniera decisiva: -ricche miniere di argento del Tirolo(Germania)-parte di quel arg veniva in Italia grazie alle merci che Italia forniva ai tedeschi.Le città che usufruivano di quel oro erano Milano e Venezia(monete grosse di argento=testoni; lira tron a Venezia 1472). Il periodo dei sec.XVI e XVII le “flotas de Indias” hanno versato in Italia una grande quantità di metalli preziosi.Le cause sono state:
-il mercato principale dei metalli preziosi si era spostato da Milano e Venezia a Genova.Per quanto riguarda l’evoluzione delle moneta tra 1500 e 1700 si può dire che la moneta che ha avuto un deterioramento inferiore rispetto alle lire genovese, milanese, zecchino da Venezia ecc è stata la lira fiorentina.Si può vedere nella tabella sotto:
Alla fine del sec XVI la lira sabauda conteneva 5,8 gr arg fino, la lira milanese conteneva 3,9 gr di arg fino, la lira genovese 4,9, la lira veneziana 3 gr e la lira fiorentina 3,9. Anche il rapporto oro argento è aumentato tra 1500 e 1700.
L'imprecisione deriva dal fatto che le parità della metà del secolo XII rappresentano alfa e quelle della metà
del secolo XIII rappresentano ypsilon; per ragioni diverse le differenze tra le parità calcolate con metodi diversi sono per una parte sia pur modesta imputabili alla C.M. Cipolla - Studi di storia della moneta
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