Monete di Torino e dei Savoia |
I Savoia che hanno battuto moneta e la loro storia. Gli zecchieri sabaudi Le monete di conto Nel XV secolo 12 Grossi erano uguali a 1 Fiorino di Fiorenza, ad Asti, Savigliano, Cuneo e Mondovì si usavano i denari Astesi, nel Biellese e a Ivrea si usavano i denari imperiali, nel Contado di Nizza il pagamento avveniva con i Grossi e con i denari rinforzati e coronati, nel Chiablese nel Genevesee e nel Faucigny con i mauriziani, lausanesi e genevesi, nei paesi limitrofi e nelle terre di Francia i Viennesi di Lione. I Grossi si svalutarono sino a che 1 Grosso di Nizza o Aosta valeva il doppio del Grosso Piemontese. Emanuele Filiberto il 13 marzo 1562 eliminò Fiorini e Grossi per tornare alla lira soldo e denaro, ma la popolazione rimaneva con il vecchio sistema monetario e nel 1580 Carlo Emanuele I ribatté il Fiorino. Vittorio Amedeo I il 17 novembre 1632 proibì nuovamente il fiorino e il Grosso su tutto il territorio esclusa la Savoia finché, nel 1717 per decreto di Vittorio Amedeo II introdusse anche qui la lira. Con riforma monetaria del 1755 si dimostrò che la lira con i relativi sottomultipli era un rapporto facile rispetto alle altre monete, rimanendo effettiva sino al 1800, anno in cui la Francia introdusse il sistema decimale, quindi la lira corrispondeva a 100 centesimi e il soldo a 5 centesimi.
Tutte le zecche del Piemonte, Valle d’Aosta e Savoia Sicuramente questa tabella potrebbe avere delle inesattezze dovute alla trascrizione personale di diversi documenti, dall’antichità degli stessi o addirittura dalla falsificazione degli stessi. Questa servirà ad intraprendere un ulteriore percorso già effettuato da parecchie persone interessate all’argomento.
ODDONE 1056-1060 PIETRO I 1060-1078verso il 1060 succedette al padre nei possessi di oltre Alpi, mentre la madre continuava a reggere il Marchesato di Susa. Guerreggio contro i vescovi di Torino e di Asti e contro l’abate di S.Michele di Chiusa, e ottenne la restituzione del contado di Moerell, nel Vallese. Regnò con suo fratello Amedeo II fino alla sua morte. UMBERTO II 1080-1103nel 1080 succede al padre come conte di Moriana, sotto la tutela materna. I domini sabaudi sono sconvolti da pretendenti diversi, quali Corrado di Franconia, Federico di Montbélliard, Bonifacio del AMEDEO III 1103-1148nel 1103 succede al padre sotto la tutela della madre e del conte Aimone di Ginevra. Dopo aver seguito a Roma l’imperatore Enrico V, nel 1130 occupa la città di Torino, nel 1138 sconfigge Guido VII, delfino di Vienne, nel 1147 parte per la crociata, durante la quale combatte nel fiume Meandro, nelle gole della Panfilia e presso Damasco.Fu il primo ad usare il titolo di Conte di Savoia. Abolì lo stemma dell’aquila nera in campo d’oro sostituendolo con quello della croce bianca in campo rosso. Muore di peste. Conia a Susa e nella zecca di Rhéme, in Valle d’Aosta. UMBERTO III 1148-1189 TOMMASO I 1188-1233nel 1188 succede al padre, sotto la tutela del cognato, Bonifacio II di Monferrato. Sposa Beatrice di Ginevra che gli porta diverse terre. Ottenne da Filippo di Svevia i feudi di Chieri e Testona e il castello di Moudon, nel Vaud. Alleato di Genova e di Asti, guerreggia contro Alessandria e Vercelli, poi combatte contro Pinerolo, contro Torino e contro i Milanesi. Vicario imperiale in Italia, ottiene la dedizione di parecchie città del Piemonte e della Liguria; acquista Chambèry. AMEDEO IV 1233-1253Succede al padre nel 1233 recuperando Torino che si era ribellata; fu vicario di Federico II in Piemonte e in Lombardia e morì nel 13 luglio 1253 nel castello di Monmeliano. Fece battere moneta a Susa, Chambèry, Avigliana e S.Maurizio d’Augano. PIETRO II 1263-1268destinato alla carriera ecclesiastica, dopo essere canonico di Valenza, nel Delfinato, e prevosto di Aosta, si diede alle armi. In Inghilterra presso il nipote Enrico III nel 1241, ricoprì importantissimi uffici politici e comandò un esercito contro la Francia, senza trascurare gli interessi della sua terra ed ampliando i suoi possessi terrieri. Al rientro in Italia conquistò Torino, domò rivolte nel Vallese, a Ginevra e nel Faucigny. Nel 1263 (alla morte di suo nipote Bonifacio gli Stati di Savoia gli conferiscono la corona) governò i domini sabaudi e successivamente ebbe l’investitura imperiale dei ducati del Chiablese e di Aosta e la nomina a Vicario Generale dell’Impero. Le zecche in attività sono state Chambery, S. Maurizio d’Agauno e Susa. FILIPPO I 1268-1285Succede al fratello Pietro II, ottiene diversi benefici ecclesiastici e il papa Innocenzo IV lo nomina Gran Confaloniere della Chiesa e come tale ha il comando delle milizie in diverse imprese. Nel 1268 succede al fratello Pietro II e guerreggia contro il delfino di Vienne e in Svizzera e, in Italia, contro il Marchese di Monferrato. Le zecche utilizzate furono Avignana, Chambèry, San Maurizio d’Agauno. AMEDEO V 1285-1323nel 1285 succede allo zio Filippo I, alla direzione dei domini sabaudi, e nel 1286 riceve sotto la protezione la città di Lione e stringe alleanza con Ottone Visconti essendo partecipe alle vicende politiche militari subalpine. Combatte una lunga guerra contro il delfino di Vienne e il conte del Genevese; poi capeggia una lega ai danni del Marchese Guglielmo di Monferrato. Successivamente reca valido aiuto nelle Fiandre a Filippo il Bello. Sostenitore di Enrico VII, e da lui nominato Vicario Perpetuo dell’Impero e Preside d’Italia. Ottiene la contea d’Asti, la città d’Ivrea e il Canavese. Guerreggia contro gli Angioini. Fece battere moneta nelle zecche di Avignana, Chambèry, San Sinfiorano d’Ozon e Susa. Nel 1306 fece una riforma monetaria che ebbe vigore per molto tempo stabilendo il rapporto tra il grosso tornese ed il denaro viennese utilizzato fino al regno di Emanuele Filiberto 1553-1580. Nel suo sistema monetario vi erano tre monete: il grosso, il bianco e il denaro o viennese. Appare per la prima volta, su alcune monete, lo stemma sabaudo con la croce. EDOARDO 1323-1329Affiancò il padre in Francia in aiuto a Filippo il Bello contro i Fiamminghi, distinguendosi nella battaglia di Mons-en-Puelle. In Savoia combatté contro il Sire di Faucigny. Nel 1323 succede al padre, dovette guerreggiare contro una lega dei signori di Vienne, del Genevese, del Faucigny, di Gex, ecc... . Nel 1326 istituisce a Chambèry il Consiglio di Giustizia d’Appello, sottraendo il popolo all’arbitrio feudale.Nel 1328 aiuto Filippo di Valois, soprattutto nella battaglia di Montcassel. Batté moneta a San Maurizio d’Agauno. AIMONE 1329-1343Nel 1329 succede al fratello Edoardo. Guerreggio contro il delfino di Vienne e ricevette l’omaggio del Genevesato. Per due anni (dal 1328 al 1340) recò aiuto alla Francia contro l’Inghilterra. Appoggiò Azzone Visconti in lotta contro il cugino Lodrisio.Dovette dedicare tutto il suo tempo di regno a restaurare le finanze scosse dalla prodigalità del fratello Edoardo. AMEDEO VI 1343-1383Nel 1343 succede al padre sotto la tutela di Ludovico II di Savoia-Vaud e del conte di Ginevra. Aiuto con esito positivo il cugino in lotta con i Marchesi di Saluzzo e di Monferrato, guerreggio ripetutamente nel Vallese che si era ribellato. Nel 1354 penetrò profondamente nel Delfinato. Sposando nel 1355 permutò con la Francia alcune terre del Delfinato e del Viennese con altre del Faucigny, successivamente acquisto la Baronia di Vaud. Dopo aver sconfitto i Marchesi del Monferrato e di Saluzzo, nel 1364 fondò l’Ordine del Collare composto da 15 cavalieri, che si unirono a lui nella crociata proclamata da papa Urbano V. Nel 1365 fu confermato da Carlo IV Vicario Imperiale d’Italia. Nel 1366 condusse con successo una Crociata in Oriente, al ritorno in Italia, sconfisse le milizie viscontee ed occupò parecchie terre. Nel 1381 fece da paciere tra Genova e Venezia per far finire la guerra di Chioggia, nel 1382 partecipò alla spedizione di Lodovico d’Angiò contro Carlo di Durazzo. Le zecche utilizzate erano Chambèry, Nyon, Pierre Chatel, Pont d’Ain, Saint Genix, Yenne, San Maurizio d’Agauno, Susa, e forse Thonon o Evian. Il Conte Verde (così era soprannominato) ha coniato la prima monetazione aurea sabauda. AMEDEO VII 1383-1391Succede al padre nel 1383. Guerreggio contro Odoardo; sire di Beaujeu, poi in Fiandra di sostegno al Re di Francia contro l’Inghilterra. Domò una rivolta nel Vallese nel 1384 e nel 1386 combattè contro il Marchesato di Saluzzo, nel 1387 sconfisse le milizie di Facino Cane nel Canavese. Nel 1388 ottenne la Contea di Nizza e altre terre vicine. Fissò il rapporto tra oro e argento, stabilendo come base la monetazione del fiorino d’oro di piccolo peso, batté moneta a Nyon, Pont d’Ain, Susa e Avigliana. AMEDEO VIII 1391-1434All’età di 8 anni il 01.11.1391 succede al padre sotto la reggenza della nonna, Bona di Borbone, che era assistita da un consiglio comitale. Rincominciò la guerra con il Marchesato di Saluzzo. Fu eletto arbitro nella contesa fra il Duca di Milano, il Marchese di Monferrato e il Principe di Morea; acquistò il Contado del Genevese. Ottenne parecchie terre del Vercellese, invio aiuti al Duca di Borgogna, combatté contro il Duca di Borbone, fu un promotore di pace tra Francia e Inghilterra, costrinse Tommaso di Saluzzo a prestargli omaggio. Stabilisce gli Statuti dell’Ordine del Collare nel 1410. Nel 1416, sotto la sua reggenza l’Imperatore Sigismondo eresse la Savoia in Ducato. Nel 1418, Amedeo VIII ottenne i possessi degli Acaia in Piemonte; nel 1420 conquistò Sion, nel 1427 costrinse Filippo Maria Visconti a cedergli la città di Vercelli. Promulgò poi gli “Statuta Sabaudiae”; combatté contro il Monferrato, ed acquistò Chivasso e altre terre. Nel 1434 fondò l’Ordine di San Maurizio, sotto la regola di Sant’Agostino, si ritirò nell’eremo di Ripaglia con 6 cavalieri. Nel 1440 fu consacrato Pontefice con il nome di Felice V, in seguito alla deposizione di papa Eugenio IV da parte del Concilio di Basilea, ma rinunciò poi alla tiara. LUDOVICO 1434-1465A 38 anni prende il Ducato per abdicazione del padre ed essendo morto il fratello Amedeo primogenito, ma il suo governo fu turbato da lotte interne e dissidi fra i suoi stessi parenti. Nel 1452 acquistò la Santa Sindone. Suo figlio Filippo divenne un oppositore. Aprì una zecca a Cornavin e rimise in funzione quella di Bourg. AMEDEO IX 1465-1472A 30 anni succedette al padre. Si alleo con la Francia e combatté contro il Marchese di Monferrato. Nel 1469 si ritirò dal governo e fu istituita una Reggenza presieduta dalla Duchessa Iolanda, ma ci furono molti dissensi. Amedeo fu fatto prigioniero da un fratello e fu poi liberato dai Francesi. Dopo la morte fu dichiarato Beato. FILIBERTO I 1472-1482Sotto la reggenza della mamma Iolanda di Francia alla tenera età di 7 anni si trova davanti a gente che vuole trarre profitto della minore età del pargolo come gli zii Giacomo, Filippo e Gian Luigi, il Re di Francia, Luigi XI e Carlo il Temerario, duca di Borgogna. I domini sabaudi sono sconvolti con rapimenti continui di Iolanda e del suo figlio. Filiberto I muore a 17 anni a Lione, dove era stato portato alla corte di Luigi XI. CARLO I 1482-1490A 14 anni succede al fratello e sotto la tutela del Re di Francia Luigi XI a 21 anni assume i titoli di Re di Cipro, Gerusalemme e Armenia già spettanti allo zio Ludovico. Morì avvelenato a Pinerolo nel 1490 a 22 anni. Fu il primo Savoia che fece incidere il proprio ritratto e leggende di carattere religioso. CARLO GIOVANNI AMEDEO 1490-1496Sotto la reggenza di Bianca di Monferrato visto l’età del pargolo di 1 anno, nascono disaccordi per la capitale savoiarda disputata tra Chambèry e una città al di qua delle Alpi, ma la reggente sceglie per residenza la corte di Torino, il governo sabaudo è attaccato da Filippo di Bresse, fino alla morte del Giovane all’età di 6 anni e precisamente avvenuta a Moncalieri il 16 Aprile 1496. FILIPPO II 1496-1497Nominato il “senza terra” perché non ebbe appannaggi fino all’età di 21 anni. Guerreggiò spesso anche contro la linea sabauda, succede a Carlo Giovanni Amedeo all’età di 53 anni, il suo pronipote. Morì un anno dopo la sua reggenza nel 1497 a Chambéry. FILIBERTO II 1497-1504Sotto la tutela di Bianca di Monferrato a 17 anni succede al padre. Sposa in prime nozze la cugina Iolanda di Savoia, morta giovanissima. Due anni dopo la sua reggenza (nel 1499) accolse a Torino Luigi XII re di Francia. Sposò in seconde nozze Margherita d’Austria. Mori all’età di 24 anni, nel 1504 a Pont d’Ain. Fece aprire la Zecca di Montluel.Fu il primo a coniare grosse monete d’argento del valore di quattro testoni. CARLO II 1504-1553Succede al fratello Filiberto II. Combatte contro gli abitanti del Vallese e si accordò con gli Svizzeri, che lo aiutarono contro la Francia. Nel 1518 trasformo l’Ordine del Collare in quello della Santissima Annunziata. EMANUELE FILIBERTO conte di Asti 1538-1559 Duca 1553-1580Detto Testa di ferro figli di Carlo II. Alla morte della madre nel 1538 all’età di soli 10 anni diventò Conte di Asti. Nel 1546 combatté contro la lega protestante di Smalcalda, prese parte alla battaglia di Muhlberg, nominato da Carlo V Governatore della Fiandra, collaborò alla presa di Bra e con la nomina di Comandante in capo dell’esercito imperiale tolse ai Francesi le Fortezze di Teruana e di Hesdin nel 1553.Dopo la morte del padre visto che in Piemonte non gli era rimasto quasi niente fece ritorno in Germania ottenendo una vittoria a Quesnoy. Assediò la città di San Quintino nel 1557, vinse a Gravelines nel 1558.Emanuele Filiberto con la pace di Chàteau-Cambresis ottenne la restituzione di gran parte dei domini paterni. Sposò Margherita di Valois, figlia di Francesco I di Francia. La Francia e la Spagna s'impegnarono a restituire le terre piemontesi ancora occupate. Costituì una marina sabauda che contrastò l’assedio posto a Malta dai Turchi, prese parte alla battaglia di Lepanto. Riunì gli ordini cavallereschi di San Maurizio e di San Lazzaro ricordato anche nelle sue monete. Un Savoia di una certa importanza visto il suo laborato, accentuò il carattere Savoiesco di italianità. Costituì un esercito regolare permanente, opere di fortificazione, fece Torino Capitale, promosse industrie e commerci. Dal 1576 si hanno la Quadrupla e il Tallero, e dal 1577 la Parpagliola aventi la croce di San Lazzaro incrociata con quella di San Maurizio. Fece una riforma monetaria coniando effettivamente la lira da 20 soldi dove ogni soldo costituiva 12 denari. CARLO EMANUELE I 1580-1630 VITTORIO AMEDEO I 1630-1637Sposa Maria Cristina di Francia figlia di Enrico IV, succede al padre alla direzione del Ducato battendosi contro i Francesi con ottimi risultati. Ottenne parte del Monferrato ma cedendo Pinerolo. Si alleò ai Francesi contro gli Spagnoli con molto successo. Morì forse avvelenato a Vercelli il 7 ottobre 1637. Le zecche attive furono Torino e saltuariamente Vercelli. FRANCESCO GIACINTO 1637-1638Succede al padre Vittorio Amedeo I sotto la reggenza della madre Maria Cristina di Francia, ma i cognati alleati con gli Spagnoli crearono una guerra civile. Morì all’età di 6 anni. CARLO EMANUELE II 1638-1675Succede al fratello sotto la reggenza della madre che sempre contrastata dai cognati abbracciati dal partito spagnolo la costrinsero ad abbandonare Torino ed a rifugiarsi con il pargolo in Savoia. Gli zii di Carlo Emanuele II dovettero consegnare il Piemonte in mano ai francesi, abbandonarono gli spagnoli e dovettero accordarsi con Maria Cristina per avere di nuovo la reggenza del Piemonte. Carlo Emanuele II sposò in prime nozze Francesca Maddalena di Orlèans e in seconde Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours. Aiutò i Veneziani contro i Turchi a Candia e fece una spedizione senza successo a Genova, morì nel 1675.Le zecche in attività furono Torino, Chambéry, Biella e Ivrea.La monetazione si divide in due periodi, monet coniate dalla reggenza o dagli zii e monete coniate dal duca uscito dalla minorità. VITTORIO AMEDEO II 1675-1730All’età di nove anni succede al padre Carlo Emanuele II, con la reggenza della madre Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours. Sposò Anna figlia di Filippo I di Orléans. Entro in guerra contro la Francia con le truppe imperiali guidate dal principe Eugenio di Savoia-Soissons. Ci furono molte conquiste e molte perdite di terre fino ad arrivare alla pace di Ryswyck (1697). Scoppiata la guerra di Successione Spagnola si alleò ai Francesi ma nel 1703 passò dal lato opposto ottenendo le vittorie a Pianezza e alla Venaria. Nel 1713 con il trattato di Utrecht ottenne la rettifica dei confini con la Francia e tutti gli antichi domini dei Savoia e in più la Sicilia con il titolo regale. I trattati di Londra e l’Aia nel 1720 Vittorio Amedeo II cambiò la Sicilia con la Sardegna sempre con il titolo regio con Carlo VI d’Austria. Siccome le zecche della Sardegna erano chiuse la monetazione sarda fu effettuata a Torino sul sistema di conto basato sulla lira speciale, suddivisa in reali, risultando più forte della lira piemontese. CARLO EMANUELE III 1730-1773Nacque a Torino nel 1701, salì al trono in seguito all’abdicazione del padre nel 1730.Sposò in prime nozze nel 1722 Cristina Luigia di Baviera Sulzbach, in seconde nozze Polisenna d’Assia-Rheinfels e in terze nozze nel 1737 Teresa Elisabetta di Lorena. Combattè molte battaglie per ottenere altri territori (Stato di Milano) alleandosi a Francia Spagna contro l’Austria poi si alleò all’Austria contro gli Spagnoli e di nuovo contro i Francesi per mantenere il dominio piemontese. Nel 1755 fece una riforma monetaria. Morì nel 1773. VITTORIO AMEDEO III 1773-1796 Nato nel 1726, prese parte alle ultime battaglie con il padre fino al 1773 che gli successe al trono, sposò Maria Antonietta. I francesi occuparono le zone di suo dominio fino a batterlo. Questo permise la fulminea azione di Napoleone Bonaparte nel 1796 che costrinse Vittorio Amedeo III all’armistizio di Cherasco. Morì a Moncalieri nel 1796. CARLO EMANUELE IV 1796-1800 Nasce a Torino il 24 maggio 1751, sposa nel 1775 Maria Clotilde di Borbone, nel 1796 succede al padre Vittorio Amedeo III alla corona di Sardegna. Il 06.12.1798 i francesi chiedono l’abdicazione di Carlo Emanuele IV minacciando Torino con i cannoni . Ottengono l’abdicazione il 09.12.1798 e il giorno dopo costituiscono la Repubblica Piemontese. Il 20.06.1799 le forze austo-russe comandate dal generale Suwarow, conquistano la cittadella in Torino mettendo in fuga i francesi. Con il presidio di queste forze si instaura di nuovo il governo sabaudo allo stato nominale visto che il re rifugiato in Sardegna non riesce a raggiungere il Piemonte. Nel mese di Agoto 1799 il fratello de re Vittorio Emanuele duca d’Aosta ritorna a Torino mettendosi in contrasto con gli austriaci. Il 14.06.1800 il generale Napoleone Bonaparte sconfigge gli austriaci a Marengo, rioccupando Torino e il Piemonte costituendo La Repubblica Subalpina, sconfiggendo di nuovo il dominio dei Savoia. CARLO FELICE 1821-1831Riceve il titolo di duca del Genovese, viene anche nominato vice-Re di Sardegna.CARLO ALBERTO 1831-1849Il 27 aprile 1831 sale al trono, succedendo a Carlo Felice. Il 23 marzo 1849 subisce la sconfitta di Novara e il giorno successivo abdica al figlio Vittorio Emanuele II e parte subito per l’esilio. Muore il 28 agosto 1949 a Oporto in Portogallo.
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