Dante e le falsificazioni di Filippo il Bello |
Dante Alighieri è il Poeta della lingua Italiana.
Nella "Divina Commedia" Filippo IV il Bello, nacque nel 1268, figlio di Filippo III l'Ardito, cui successe sul trono di Dante cita indirettamente Filippo alcune volte nel poema senza farne mai il nome, solo con parafrasi e sempre
in termini estremamente polemici per il suo contrasto con la Chiesa e soprattutto per la
sua avversione ai Cavalieri Templari, delle cui ricchezze si voleva Secondo la Cronaca del Templare di Tiro nel 1295, Filippo fece grandi pressioni sul tesoriere Dante non lo incontra all'Inferno poichè durante il suo viaggio
era ancora vivo, ma già in Conoscono la sua vita crudele lorda e se ne rammaricano: Filippo è definito "mal di Francia". Oltre a ciò, Fillippo il Bello commise gravi e immorali alterazioni della moneta francese, in particolare su quella d'oro.
Coniò cioè monete il cui valore reale era molto inferiore al valore - Vi sono autori e alcuni siti Web a giustificare il re francese sia perchè "Era una pratica antica" - Sorprende l'Enciclopedia Dantesca Treccani (1970) a difendere con vigore il suo operato, Come se l'arresto e l'uccisione del fior fiore della sua cavalleria servisse al bene della Francia!! Certo, Filippo con i suoi giuristi stava ammodernando i vecchi metodi amministrativi e ciò era Quelle che di solito non sono descritte in molti libri furono le ingiustizie perpetrate ai danni di banchieri e mercanti
sia ebrei sia italiani, soprattutto lombardi, allo scopo di bloccarne le attività, sequestrarne i beni o addirittura porli in esilio!
Esempio lampante del come liberare la Francia Le mire di Filippo non erano però solo destinate al consolidamento dello stato francese
ma Le speranze del re di porre suo fratello sul trono imperiale furono per fortuna frustrate
Inoltre Filippo il Bello si è distinto fra tutti per la detestabile pratica di alterazione. Il popolo francese non capì, come Dante, l"abile e necessario provvedimento amministrativo":
Dal momento che battere moneta era prerogativa imperiale e reale, di cui il sovrano era Michael Chevalier in un suo brano si rende ancora più esplicito quando paragona le banconote svalutate alle monete alterate: "Perchè fermarsi in così bella via
e non surrogare interamente i metalli preziosi con metalli volgari, quali sono il rame o il piombo, come hanno tentato alcuni sovrani,
in Russia e in Spagna? È cosi che la Francia ha avuto la carta moneta di Law e gli assegnati; che negli Stati Uniti si è creduto potersi permettere,
all'epoca della guerra di indipendenza, la moneta continentale;
che la Russia ha avuto i suoi rubli di carta sviliti di tre quarti; che le province della Plata e del Brasile e molti altri Stati, sono stati o sono anzi ancora, sotto un simile reggime.
Questi espedienti non erano stati che la continuazione o la ripetizione Nicola d'Oresme aveva ben chiare le gravi colpe di Filippo quando cinquant'anni
I due episodi, Templari e monete, sembrano scollegati ma nel grave disordine del 1306 Dante fa raccontare a Ugo Capeto i misfatti dei suoi discendenti. Siamo nel quarto girone,
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Ed elli: «Io ti dirò, non per conforto Veggio il novo Pilato sì crudele, « La Divina Commedia - Purgatorio, Canto XX » |
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Dante si rivolge allo spirito salvatore di Ugo Capeto, il capostipite della dinastia dei re francesi. Nel Canto XIX del Paradiso, nel cielo di Giove dedicato alla Giustizia, l'aquila imperiale cita vari principi cristiani malvagi, tra cui Filippo di cui è risaputo arrechi danno alla Francia emettendo moneta falsa.
Pd. XIX, 118-120 L'accusa di coniare moneta falsa, Dante la trasse dal Villani: "e per fornire sua guerra sì fece falsificare le sue monete, e la buona moneta del tornese grosso, ch'era a undici onze e mezzo di fine, tanto il fece peggiorare, che tornò quasi a metade, e simile la moneta prima; e così quelle dell'oro, che di ventitre e mezzo carati, le recò a men di venti, faccendole correre per più assai che non valeano" Era probabilmente ripresa da una fonte francese di Parigi che racconta di come Filippo IV fece battere monete con un titolo più basso di quello dichiarato, a causa delle forti spese sostenute Con non minore spietatezza e durezza di giudizio è riguardata la morte di Filippo, dov'è esplicito sarcasmo nel mettere in luce il contrasto tra la morte di un personaggio così illustre e la banalità del mortale incidente di caccia.
Dante sceglie due esempi di uso scorretto del denaro entrambi per mano di sovrani. Il contesto è il cielo di Giove, in cui Dante elenca tutte le malefatte dei sovrani cristiani d’Europa.
* Michel Chevalier - "Sulla moneta", 1850 * Michel Chevalier - "Se la moneta sia, come si dice comunemente, un segno rappresentativo. - Falsa moneta." ** Bailly - "Storia finanziaria della Francia" *** Francis Dvronik - "Gli Slavi nella storia e nella civiltà europea" - Edizioni Dedalo **** Villani - "Cronica", VIII, 58 Si vedano anche:
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