L'oro e l'argento delle Americhe


I tesori e le miniere delle Americhe e il loro sfruttamento.
Le prime monete coniate dalla Spagna sul suolo americano.


Ma quanto viene a costare il primo viaggio di Colombo? Due milioni di maravedi (o marabotini), pari a 5000 monete d’oro, ciascuna di 3,5 grammi circa, più la paga degli equipaggi per 260.000 maravedi al mese o 650 ducati d’oro. Una somma in realtà modesta se si considera che a Genova, in quegli stessi anni, per comprare il solo legname grezzo occorrente alla costruzione di una nave occorrono dalle 600 alle 800 monete d’oro o doppie di Castiglia, le famose “doblas da 2 escudos”. L’albero maestro costa mille monete e per le vele ed i cordami ne occorrono altre 1500. Insomma una nave ultimata viene a costare sulle 8000-10.000 doppie di Castiglia. Se poi si valuta il carico delle navi di ritorno dall’Oriente il valore oscilla tra le 80.000 e le 100.000 monete d’oro. Tuttavia, per la spedizione di Colombo non si prendono in affitto grosse navi mercantili, ma solo tre piccole caravelle, ciascuna con un equipaggio ridotto e con a bordo non mercanzia preziosa ma paccottiglia destinata agli indios.

Con lo svilupparsi delle economie delle colonie divenne chiaro che doveva venir fornita
una moneta circolante. Si pensa la prima zecca sia stata messa in funzione all'Hispaniola
dove furono battuti pezzi di rame da 4 maravedì. Questa emissione evidentemente
faceva fronte ai bisogni per le transazioni del mercato prima che la grande ricchezza
del continente facesse sentire i propri effetti sui prezzi.

Si pensi che la favolosa miniera di Potosì era situata a 4000 metri d'altezza sulle Ande, aveva centomila abitanti in un periodo in cui nessuna città in Germania ne superava i cinquantamila.

Il bottino dei Conquistadores!

Durante i primi anni dopo la conquista, in Messico la scarsità di moneta circolante divenne un serio freno per lo sviluppo economico. Affrontarono il problema fondendo polvere e pepite d'oro in dischi marcati solo con l'indicazione del peso. Nessuno di questi dischi è giunto sino a noi. Il cronista Pradeu afferma che questi dischi circolarono sino al regno di Filippo II. Nel 1526 il consiglio municipale di Città del Messico approvò una risoluzione che consentiva ai singoli di portare il loro oro alla Casa di Fundicion affinchè fosse fuso in gettoni di purezza definita dal peso variabile dai
24 ai 384 grani, da 2 tominese a 4 pesos de oro.

La Spagna inviò monete alle colonie americane nei primi anni del Cinquecento ma esse non erano sufficienti nè adeguati per una paese di grande ricchezza e rapida espansione. Nel 1535 si emanò un decreto reale che autorizzava la costruzione di una zecca a Città del Messico. La coniatura di monete d'argento iniziò probabilmente nel mese di aprile del 1536.

La zecca del Messico aveva iniziato a battere monete d'oro sotto il regno di Carlo II nel 1662; a parte unas misteriosa emissione di quarti di doblone della zecca di Sanyta Fe de Bogotà, coniati sotto il regno di Filippo IV, le monete messicane furono le prime emissioni auree coniate nell'America Spagnola. L'esecuzione tecnica delle monete d'or procedette di pari passo con quella delle monete d'argento.*

Un grosso errore economico!

il marco pesava 11 once il cono avrebbe perciò dovuto pesare 440 once

In base a leggi del 1475 e del 1497 il maravedì, una moneta di rame era valutata a 375 al ducato che era d'oro; 3milioni maravedì = 8000 ducati; 22milioni = 58660

al 1497, quando il real fu fissato con un valore di 34 maravedí. Il famoso Peso de a Ocho ("pezzo da otto" che prende il nome dal valore di 8 Real = 1 Peso d'argento), noto anche come dollaro spagnolo, . Nel 1566 fu ...Seguendo l'introduzione in Austria del Guldengroschen nel 1486, nel 1497 fu emesso anche il "Real dea ocho" o Peso de a Ocho ("pezzo da otto", noto anche come "dollaro spagnolo"), dal peso di 1 oncia d'argento (ca. 27,4 grammi) che valeva 8 Real, diffusosi in tutto il continente americano ed in Asia. Successivamente ...

Dopo l’adozione (1537) dello scudo come unità monetaria per l’oro, si coniarono d. da 4 scudi e nel 1651 anche da 8 e da 100. Con la riforma monetaria del 1848 fu emesso, come unica moneta d’oro, il d. del valore di 100 reales o di 10 scudi d’argento. Il termine fu esteso in Italia a indicare monete italiane dello stesso valore di quelle spagnole: a Modena (1529) fu coniato il d. da 4 scudi e poi da Francesco I d’Este il d. da 8 scudi e a Roma (dal 1645) il d. da 4 scudi.

 

* M. Peterson - "La flotta dell'oro"