Dal 1817 l'Inghilterra adottò il Gold Standard e lo rappresentò con una nuova moneta: la Lira Sterlina, per più di un secolo il riferimento per gli scambi commerciali in tutto il mondo:
era una moneta di oro quasi puro, il contenuto di fino rimaneva inalterato anche, era simbolo di un Impero esteso su tutti i 5 continenti, rappresentava la più grande potenza commerciale del 1800/1900, era esteticamente bella e spesa in oltre la metà del globo.
Il termine sterlina deriva da "pound of sterling silver", espressione che originariamente
indicava il valore di una libbra di buon argento. Quindi come per la lira e il marco,
il nome indicava un peso e non una moneta.
La moneta d'oro britannica a corso legale precedente era la Ghinea, dal valore originario superiore a un pound.
Nel 1816 fu sostituita come moneta di maggior valore dalla
Sovrana, ma il nome ghinea rimase a significare nel linguaggio corrente
la somma di 21 scellini. Le ghinee non vennero più coniate dopo il 1813.
Il 22 giugno 1816, sotto il regno di Giorgio III, il Parlamento Inglese decise di sostituire
l'oro all'argento, come base per il conio della moneta; si introdusse così il Gold Standard.
La sterlina d'oro pesa 7.988 grammi ed è in oro 22 carati (oro 916%, cioè contiene 7,32
grammi di oro fino). Il nome Sovrana si adottò ufficialmente proprio in omaggio alla splendida antenata del Cinquecento, la quale pesava però circa il doppio ed era a titolo 24 carati.
Si tenga presente che sino al 1816 la lira sterlina inglese era una moneta allora fittizia,
oppure una unità di conto, rappresentata da 20/21 d'una ghinea.
La coniazione della Sovrana iniziò nel 1817 e sino al 1820, anno della morte del re, ne furono emessi oltre 6 milioni di esemplari.
-
Dopo il 1816, la legge inglese, riconoscendo le monete d'argento come
"biglione", ha giudicato convenevole mettere nello scellino una minore quantità
d'argento di quanto ne fosse necessario per fare l'equivalente del ventesimo della lira sterlina in
oro. Si tagliavano 66 scellini nella libbra d'argento allo stesso titolo di prima.
Elisabetta, la quale pochi anni dopo fissò definitivamente il sistema monetario del suo paese,
ebbe il torto di stabilire che lo scellino sarebbe tagliato sul piede di 62 la libbra ( 1 ) . L'unità
monetaria attuale dell'Inghilterra , la lira sterlina d'oro, è in un rapporto anche
più complesso coll'unità di peso.
Per quanto riguarda
il disegno inciso sul diritto, è stata sempre
rispettata
la tradizione
di
raffigurare il regnante, Giorgio V dal 1911 e durante la Grande Guerra. Nel rovescio,
inalterato dal 1871
al 2001, è rappresentata la famosa immagine di San Giorgio a cavallo
mentre uccide il drago. Lo stampo è opera di un incisore italiano, Benedetto
Pistrucci.
Era il simbolo del gold standard ! Il Sistema di parità con l’oro.
Oltre a Londra (senza segno di zecca) fu coniata a Ottawa, Bombay, Perth, Melbourne,
Pretoria e Sidney ognuna con una lettera a indicarne la zecca.
Il legislatore assegna dappertutto una tolleranza di peso molto rigorosa ( 1 )
In Inghilterra è di 1/480 o 21/12 millesimi 12 grani per libbra di Troia , che si compone di 5,760 grani .
In Inghilterra si rimane perfettamente nei limiti legali ; è perché, per la
legge inglese, la tolleranza di peso è ragguagliata parimenti che quella di titolo
alla libbra formala di pezze prese a caso e non a ciascuna pezza isolatamente .
Pesate individualmente, le sovrane sono qualche volta fuori della tolleranza di
2 1/12 millesimi fissata dalla legge per la libbra. Recenti esperienze, farebbero
credere che il numero delle sovrane , nelle quali la differenza ecceda questa pro
porzione, è di cinque sopra cento.
Questi esperimenti sono stati fatti nel 1848 colla macchina da pesare , della quale
si serve il Banco d'Inghilterra . Se ne trova il ragguaglio circostanziato nel Rapporto della
Commissione d'inchiesta del 1848. Ecco quali ne sono stati i risultati principali.
Cinque per cento delle pezze di una sovrana si allontanano dalla tolleranza .
Il numero delle pezze che la pesata ha indicate come fuori della tolleranza è di 454 su 10,000 ,
delle quali 245 al disopra e 209 al di sotto . Ma l'impiegato ( Miller ) , che ha fatto le pe
sate , porta questo numero a 500, cioè 5 per cento del totale , perchè le pezze , il divario
delle quali non eccedeva la tolleranza di più di un centesimo di grano, sono state clas -
sificate come se fossero entrate nel limite .
Fra le pezze difettose se ne è trovata una che eccedeva la tolleranza di 0 55 di un
grano, ossia di 35 milligrammi; perchè fosse stata ammissibile , avrebbe bisognato che
la tolleranza di peso , invece di 12 grani per libbra , fosse di 37 7710 grani, o in frazioni
decimali , di 6 millesimi e mezzo , invece di un poco più di 2 millesimi.
Ve n'erano in tutto 8 , nelle quali il divario era più che doppio della tolleranza legale
proporzionale , e di più 65 che la supponevano di 50 per cento al di sopra della realtà .
Tutto il rimanente , vale a dire i quattro quinti almeno delle pezze calanti , sarebbe stato
corretto se la tolleranza fosse stata portata a 18 grani per libbra invece di 12. Lo stesso
testimonio ha consegnato alla Commissione d'inchiesta 90 pezze nnove di una sovrana ,
che egli aveva raccolte negli ultimi sei mesi , e che erano ben altrimenti difettose che quelle delle quali abbiamo parlato ( Inchiesta del 1848 , pag. 218 e seguenti, deposizione
di Miller, pesatore del Banco d'Inghilterra ) .
Le trattative commerciali tra gli stati usavano essa come base per le contrattazioni, e
le monete delle altre potenze europee, soprattutto quelle coniate per le colonie e per i
commerci con l’Africa e l’oriente, cercavano di avere una conversione, un cambio fisso
con la sterlina per semplificare i pagamenti ed essere accettate in più nazioni possibili.
La coniazione di monete d'oro proseguì per molti decenni, e diventava la sterlina una moneta
di riferimento per gli scambi internazionali (il fino restava inalterato nelle coniazioni seguenti quindi garantiva stabilità) e persino una forma di investimento.
Allo stato attuale molte delle sterline in circolazione non hanno valore numismatico. Tale valore, infatti, è determinato dalla rarità della moneta stessa.
La sterlina ha progressivamente perso questa caratteristica a causa dell'eccessiva produzione e conseguente diffusione.
Solo alcune sterline mantengono il loro valore numismatico, si tratta
principalmente di monete molto vecchie. Tutte le altre vengono vendute e acquistate in
base al loro peso, considerando cioè solo il valore dell'oro dal quale sono costituite.
Agli inizi del Novecento, l’Impero coloniale Inglese era quasi alla sua massima
espansione e la sua economia la più florida del mondo; la sua marina commerciale e
militare, presente in tutti gli oceani, garantiva questa enorme potenza.
Dal Canada all’Australia, dall’Europa al Sudafrica, dall’ India sino alle isole del Pacifico.
La sua valuta, la Lira Sterlina rappresentava splendidamente nel campo monetario
questa supremazia: era d’oro quasi puro, conosciuta e accettata per i pagamenti praticamente
in tutto il pianeta, esempio di stabilità perché immutata in peso e titolo da un secolo.
il suo valore era notevole, usata solo per transazioni di rilievo.
Alle soglie della I guerra mondiale la Gran Bretagna decise di interrompere la possibilità di conversione favorendo le loro banche nazionali, certe che il conflitto avrebbe spinto le
persone a farsi liquidare il conto con solidi lingotti o monete di metallo. Il denaro di scarso
valore continuò ad essere emssso solo su metallo per a circolare ma non su carta, monete
spesso in metalli di scarso valore che rappresentavano l’unico tipo di monete con cui la
gente comune venisse in contatto (bronzo, ferro... )
Moneta da mezza Sterlina
Moneta d’argento dal valore di 1 Crown, equivalente ad un quarto di sterlina.
Moneta di bronzo da 1 Penny, da un lato vi è raffigurata Britannia seduta con una mano
tridente e lo scudo, il mare sullo sfondo; era la moneta per la spesa quotidiana, per il pane o il latte.
La floridezza terminò con la I Guerra Mondiale, in cui l’Inghilterra combatté al di sopra delle
proprie possibilità, rovinò la sua economia, e come gli altri Alleati contrasse enormi debiti
con gli USA per le forniture belliche, militari e di materie prime.
Il noto economista John Maynard Keynes, allora funzionario del Tesoro a meno di 30 anni,
aveva previsto una situazione simile.
La sterlina chiuse la convertibilità con l’oro nel 1931, abbandonando così il Gold Standard.
Ad oggi invece la sterlina circolante è più modestamente composta da una lega di rame,
zinco e nickel con un controvalore di 1,20 Euro circa.
La Sovrana continuò ad essere sempre coniata, ma divenne così una moneta "bullion",
slegata dal valore reale di una sterlina e ricercata dai collezionisti per la sua fama, per
la sua storia e per il suo controvalore in oro. Tecnicamente è ancora considerata a corso
legale e quindi con un controvalore in Euro di 1,20 ma considerando il suo contenuto
in oro fino è scambiata tenendo conto del prezzo del metallo giallo.
Sherlock Holmes nell'avventura del "Carbonchio azzurro" scommette e perde una
sovrana con il commerciante di oche Breckinridge.
La Sterlina in Oro, o Sovrana, è una moneta aurea inglese (con valore nominale di 20 shilling) emessa per la prima volta nel 1489 da Re Enrico VII ed ancora in produzione.
Il nome Sovereign deriva dal ritratto del sovrano o della sovrana impresso sul dritto della moneta, mentre sul rovescio era rappresentato la famosa Rosa dei Tudor, stemma reale (poi sostituito dal bassorilievo di San Giorgio che uccide il drago). Si divide in due tipologie vecchio conio e nuovo conio.
Le sterline appartenenti al vecchio conio sono quelle raffiguranti la Regina Vittoria (1837-1901), il Re Edoardo VII (1901-1910) e il Re Giorgio V (1910-1933, 1949, 1951 e 1952).
A partire dal 1957 (dopo quasi 25 anni di interruzione nella produzione), con la raffigurazione della Regina Elisabetta II nella famosa Sterlina Nastrino "inizia" il nuovo conio. Ad oggi ci sono ben 5 Sterline raffiguranti l'attuale Regina. Moneta oro kt 22 Peso g. 7,9881 Diametro mm. 22 Purezza 916,7
Si veda la Storia delle monete inglesi ! |