La nascita del Tallero e del Guldiner |
Il Tallero nacque all'inizio del Cinquecento, dopo l' aperture di nuove miniere |
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Dopo il 1450, si riebbe l'aumento della produzione d'argento dopo un secolo di scarsità (erano esaurite le miniere della Sardegna) e ciò dipese dalla scoperta di nuove produttive miniere in Sul versante ceco dei monti, nella Joachimtal si coniò una nuova moneta dal peso di circa Il Tallero riscosse subito successo e fu imitato in molte regioni dell'area germanica, principalmente settentrionali, restandone la moneta di riferimento sino alla creazione dell'Impero Germanico nel 1871. Il suo genitore era una nuova moneta coniata in Tirolo. Nel 1486, nella zecca di Hall, vicino a Salisburgo, fu coniata dall'Arciduca Sigusmondo una grande moneta di 31,7 grammi d'argento, La creazione di questa moneta fu possibile per una serie di circostanze fortuite. All'epoca le monete di maggior valore erano il fiorino (sia l'originale fiorentino sia la sua variante renana) e il ducato d'oro. Il Tirolo però non aveva oro ma una grossa produzione di ottimo argento nelle miniere di Schwaz e la produzione di piombo a Monteneve (BZ), metallo che era utilizzato nel processo di estrazione dell'argento. I grossi tirolesi battuti da molto tempo a Merano, la cui zecca fu trasferita nel 1477 ad Hall, avevano già un largo credito e diffusione in molti stati confinanti. Per l'Arciduca era quindi molto più conveniente coniare argento piuttosto che oro e quindi da ciò nacque l'idea di battere una moneta d'argento del valore paragonabile ad una d'oro. Sigismondo produsse ad Hall più di 30 tonnellate d'argento tra il 1482 e il 1490.* Le sue caratteristiche innovative furono due: - il peso e quindi la dimensione enorme rispetto ai precedenti denari o grossi, e adatta a raffigurazioni molto più ampie di quelle viste dalla nascita della moneta
Guldiner Asburgo 1504 Guldiner Asburgo 1522
La storia è paragonata ad una ruota che gira sempre avanti e tende a ripetersi; difatti come nel caso dei denier o del genovino e fiorino, l'esempio fu presto riprodotto anche in altri luoghi. Verso il 1520 i conti di Schlick, proprietari delle miniere argentifere di Sankt-Joachimsthal (Jáchymov), coniarono anch'essi tali monete e si distinsero per una coniatura molto intensa,; questa denominazione prevalse su quella precedente e divenne generale. |
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La moneta di Sigusmondo del 1486 sviluppò con grande profitto il tipo prettamente medioevale del cavalleggero armato. Nelle monete ritratto
le quali mostrano notevoli influenze italiane la bellezze reale fu spesso sacrificata ad un realismo più incisivo, ma almeno il soggetto trovò libero per la prima volta il centro del campo. Per temperamento gli incisori germanici preferivano il pittoresco e la loro inclinazione era di sopraffare il disegno con una quantità di dettagli. Gli stessi allineamenti idealizzati a Milano, furono trattati con realismo brutale sul grande fiorino d'argento che Carlo V introdusse nei Paesi Bassi, come rivale del Tallero. |
Cartina dell'Europa dopo l'anno 1000; nel cerchietto blu l'area delle nuove miniere.
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Dal punto di vista tecnico, nelle officine monetarie, i talleri causa il loro grosso spessore e diametro di quasi 5 cm., erano difficili da battere col martello, si rischiava troppo spesso di avere immagini appena percettibili o legende impresse approssimativamente; quindi la loro produzione fu resa possibile dalla creazione di acciai migliori e da nuove macchine inventate proprio in quell'epoca: erano infatti comparse le prime trafilatrici, macchinari in grado di produrre delle sfoglie metalliche utilizzando dei rulli cilindrici; sullo stesso principio dei rulli rotanti sarebbero poi state concepite delle matrici a coniazioni multipla in grado di incidere entrambi i lati di più esemplari, trasformati in monete tonde tramite un successivo passaggio in una fustellatrice. *** Tali monete incontrarono subito il favore dei mercati che abbondavano di argento e, quando Carlo V, nonostante l'opposizione dei possessori delle miniere, riuscì nel 1524 a regolarne l'emissione e a introdurle nella monetazione imperiale, ebbero diffusione larghissima, non soltanto nei territorî dell'Impero, ma anche in tutti i luoghi che erano in rapporti commerciali con essi fino al più remoto oriente. Come "talleri dell'Impero", si chiamarono anche Reichsthaler (in Olanda rijksdaaler) o risdalleri. Non è possibile anche soltanto enumerare i luoghi che emisero talleri e accennare alle variazioni di peso e di lega che essi ebbero a subire, sia per effetto delle varie valutazioni locali sia per le speculazioni cui diedero luogo. la più famosa fu quella da 8 Reales di Spagna Appaiono i talleri ordinari nei documenti dal 1539 che introducono massicciamente nell'area tedesca la moneta d'argento di grande modulo con l'equivalenza, almeno per il breve periodo iniziale, tra scudo d'oro e scudo d'argento. In Francia lo scudo pari a 36 e 1/4 soldi tornesi nel 1515 aumentò a 75 soldi tornesi nel 1614, nonostante le successive riduzioni di misura, mentre il Testone aumentò da 10 soldi tornesi nel 1515 sino a 14 e mezzo nel 1575, quando fu sostituito dal franco. Il suo nome passò nei secoli ad indicare centinaia di tipi monetali, tutti caratterizzati dall'elevato valore, passando dal Tallero di Maria Teresa sino a quello prussiano. Anche Venezia nel 1759 sotto il doge Loredan coniava dei talleri e dei mezzi talleri sotto il modello austriaco: al rovescio un immagine muliebre simile a MT con la scritta Republica veneta e al dritto il solito leone… era il Tallero per il levante ! La repubblica di Venezia nella seconda metà del secolo XVIII allestì un macchinario apposito per la coniazione di talleri per il Levante; prese a modello il tallero di Maria Teresa che tanto credito godeva sui mercati orientali sostituendo al busto della imperatrice quello della repubblica. Questo tallero, che si continuò a fabbricare con due tipi diversi fino alla caduta della Repubblica, ebbe vita non inutile per quanto non raggiungesse lo scopo di eliminare dalla circolazione quello di Maria Teresa. Questo continua ancora a fabbricarsi nella zecca di Vienna ed era prima della conquista italiana la moneta base delle contrattazioni in Abissinia (detta anche girsh, piastra dai francesi, tumun). Il tallero è il precursore delle moderne moneta chiamate scudi d'argento, i 5 franchi o le 5 lire. Il Tallero fu e rimase sempre una moneta d'argento. L'unico esemplare di altro metallo che conosciamo fu rinvenuto da Zio Paperone nell'Oceano Atlantico.
* Zecca di Hall e sito di Monteneve ** John Porteous - "Monete" *** Roberto Martucci - "L'incisore di monete |