Babilonia: moneta e astrologia |
La moneta si dice nata in Lidia, ma anche in Babilonia L'introduzione del bronzo comportò il completo abbandono degli antichi mezzi di scambio. Il nuovo metallo causò trasformazioni di così vasta portata e così profondi da significare una rivoluzione tecnica di tale ampiezza che il suo possesso divenne questione di vita o di morte. |
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I sacerdoti babilonesi erano eccellenti matematici.
Il valore dell'oro rispetto all'argento fu da essi stabilito nella proporzione di 1 a 13,5, in base al rapporto tra anno solare e mese lunare. L'argento fu il primo dei due preziosi metalli a venire coniato e ad essere usato come mezzo di pagamento. Tuttavia i Babilonesi non giunsero ancora al punto di produrre frazioni di argento di valore costante (le monete),
così chi volesse usarlo come forma di pagamento era costretto a dividerne le barre in frazioni del peso corrispondente a quello necessario per la trattativa. Ciò rese però necessaria la costituzione di adeguate unità fisse di peso. Shekel: Unità ponderale e monetaria per oro e argento di origine mesopotamica, equivalente a 1/60 di mina. Lo shekel cartaginese corrispondeva a gr 7,5. Che la moneta fosse di origine sacra è comprovato dal fatto che a Babilonia si usava il sistema duodecimale (in base 12) anziché quello decimale (più semplice perché riesce naturale usare le dieci dita per i calcoli).
Ma il numero 12 era sacro: 12 erano infatti le costellazioni dello Zodiaco.
A quell'epoca l'oro aveva, come oggi, poco corso effettivo ed era accantonato al sicuro sotto le volte dei templi, per essere eventualmente usato solo per pagamento nei commerci con l'estero. All'inizio del 2 millennio, la contabilità del tempio del dio del Sole a Sippar venica tenuta in cerchi o "teste di Shamash" d'argento, il primo indizio di una coniatura di monete. I rilievi egiziona raffigurano il bottino o i tributi pesati in anelli d'argento. Poco tempo più tardi, gli Assiri, pur servendosi dell'argento per prestiti o le transazioni maggiori, usavano il piombo per quelle minori. Al posto del piombo si ebbe poi il rame e al posto del rame poi il bronzo. Sennacherib (Figlio di Sargon, re di Assiria 705-681 a.C. Nei primi anni del suo regno conquistò Babilonia e stabilì il territorio settentrionale del regno.), per descrivere la facilità con cui faceva fondere immensi tori di bronzo, affermava: "Ho costruito una forma di argilla e vi ho versato dentro del bronzo come se stessi facendo pezzi da mezzo siclo". Per i prestiti di carattere agricolo risalenti agli ultimi anni dell'impero assirco si fa menzione di pezzi d'argento detti "teste di Ishtar". La loro foggia è stata rivelata da pezzi di argento battuto rinvenuti a Ashur.
* Roland Nietsche
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