L'inflazione: un male antico |
L'imperatore Diocleziano, di fronte ad un inflazione del 1.000 per 100 in
17 anni, L'imperatore Diocleziano era giunto al potere nel III secolo d.c. dopo mezzo secolo di convolgimenti politici, un periodo di instabilità e di guerre quasi continue. La cattura dell'imperatore Valeriano ad opera dei barbari, nel 259 d.C., aveva portato ad una grave crisi finanziaria; la gente correva a convertire i soldi in merci determinando un inflazione del 1.000 per 100 nel giro di 17 anni. Dal momento che i prezzi continuavano a salire, il governo fu costretto a svilire la moneta: monete che sembravano di metallo prezioso erano fatte praticamente di rame. Pur non essendo una persona crudele, quando nel 301 d.C. emanò una lunga serie di regolamenti per frenare l'inflazione, decretò che chiunque avesse infranto la legge avrebbe avuto un solo castigo: la morte ! |
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Pur non essendo la prima volta che si cercava di arginare l'inflazione, l'editto fu il primo tentativo importante in tal senso, e l'imperatore era deciso a farlo rispettare. Egli fece diffondere l'editto in ogni angolo dell'impero: chiunque avesse superato
il prezzo massimo o avesse tentato di aggirare la legge, accapparando
della merce per toglierla dal mercato, avrebbe rischiato l'esecuzione
sommaria. La premessa all'editto, prudentemente stornava l'attenzione
dalle manchevolezze del governo per riversare la colpa su quelli che speculavano
sul mercato del grano. |
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Come c'era da aspettarsi anche l'editto di Diocleaziano fallì: egli scoprì, come da allora tutti i governi hanno sempre scoperto, che non si può vincere l'inflazione semplicemente legiferando. Piuttosto che vedere sempre più svalutati i propri soldi, la gente corse a fare incetta di tutte le merci su cui poteva mettere le mani. Il mercato nero fiorì a spese del resto dell'economia, e per quanto ne sappiamo nessuna testa cadde in conseguenza del terribile editto imperiale. |