Scudo costituzionale e Angelo scrivente |
Nella Francia del 1792 in piena epoca rivoluzionaria comparve una moneta della Dai profili e dalle riletture dei grandi artisti del passato, quali Apelle e Lisippo per Alessandro Magno, erano derivati prima i punzioni poi la battitura delle monete. |
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Allo stesso modo 22 secoli più tardi, nel 1792 un contadino dei Pirenei o un artigiano di Marsiglia, osservando perplessi alcune nuove monete, gli Ecù d'argento, sarebbero stati costretti a prendere atto di un cambiamento epocale in corso, magari senza capirne tutto il significato o comprenderne gli effetti per il futuro. A Parigi c'era sempre un re e Luigi XVI di Borbone continuava a sedersi sul trono di Francia. Ma su quelle monete da uno scudo di argento, Luigi non era più indicato in lingua latina come re di Francia e Navarra, come accadeva da quasi due secoli. L'incisore degli scudi Augustin Duprè, aveva dovuto prenere atto del decreto della Costituente, la quale aveva decretato Luigi XVI il "re dei francesi" sostituendo il popolo al territorio come titolo di legittimità. |
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I francesi che possedevano quelle monete, di buon valore e non destinate agli acquisti spiccioli, Viceversa la scena cambiava completamente osservando il retro della moneta dove al posto dei Nei testi o cataloghi numismatici è citato e conosciuto come "Angelo scrivente" anche se la denominazione "angelo" sembra inappropriata dato che i rivoluzionari erano fortemente laici. Alle spalle del Genio, un grande fascio littorio su picca sormontata da berretto frigio simbolo dell'unità e della forza della nazione. Di fronte al Genio vediamo un gallo, simbolo della vigilanza rivoluzionaria. REGNE DE LA LOI e L'AN 4e DE LA LIBERTE'
* Roberto Martucci - "L'incisore di monete
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