La prima Lira |
L'argento fluì nelle città intrattenenti rapporti col Tirolo, come Milano e Venezia e in esse furono coniate le prime maxi-monete d'argento:la Lira Tron da grammi 6,5 in lega .948 nacque a Venezia nel 1472. Le chiamiamo maxi perchè erano di peso nettamente superiori a tutte quell dei secoli precedenti (denari, grossi...) Nel 1474 fu la volta di Milano, dove si coniò pure una moneta d'argento di spessore robusto, e del peso di 9,8 grammi quindi più pesante della moneta veneziana e recante sul rovescio un bel ritratto del Duca Galeazzo Maria Sforza. Entrambe le monete avevano un valore nominale di 20 soldi e presero il nome di Testoni dal ritratto a mezzo busto del principe inciso su di esse, e furono immediatamente accolte con entusiasmo sul mercato; così tanto accettate da essere presto imitate in diversi stati fuori e dentro l'Italia: Torino, Genova, Firenze, Inghilterra, Francia e Paesi Bassi.
Le monete d'oro e d'argento circolavano per il loro valore intrinseco per cui le tariffe pubblicate a mezzo di grida definivano il valore delle diverse monete ammesse alla circolazione indicando il valore di Grida il quale rispetto al contenuto metallico poteva premiare o penalizzare con qualche punto di differenza una moneta per favorirne o meno l'afflusso. Le monete di rame o mistura circolavano con un valore almeno in parte legale per cui sottostavano a regole più strette sulle quali pesava maggiormente il potere di intervento delle autorità preposte alla moneta; molte volte erano queste ultime monete a rappresentare effettivamente la moneta di conto come frazioni della stessa. Con l'emissione di monete non a pieno valore lo stato e l'impresario della zecca ricavavano un sicuro tornaconto; da qui disposizioni limitative la circolazione per evitare l'importazione di monete analoghe provenienti da altre aree ovvero si accettavano in pagamento o per cambio quote limitate di monete piccola emessa dallo stato ma non da altre zecche. |
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Mario C. Cipolla: " Le avventure della Lira". |