L'oro di Carlo Magno |
Essendo molto diminuito l'oro in Occidente,
Carlo Magno fu costretto a liquidare il |
La moneta acquistò nell'Europa
Occidentale una nuova forma sotto il
regno franco di Pipino e di Carlo Magno,
il quale
nel 780 sospese definitivamente la monetazione aurea, limitandosi a quella argentea. Carlo Magno difatti, proseguì le riforme iniziate dal padre nel tentativo di restaurare l'antico Impero romano in Occidente (800) e cercò di dare ai territori assoggettati un sistema monetario unico. Ma essendo molto diminuito l'oro in Occidente attratto verso l'Islam e l'Impero Romano di Oriente, egli fu costretto a liquidare il sistema monetario basato sul solido d'oro dei romani e ad optare per un monometallismo argenteo.* |
Sin dagli inizi dell'epoca barbarica difatti la rarità dell'oro in Occidente era evidente, si fabbricavano ancora oggetti o gioielli d'oro assottigliando il materiale, ma nelle monete d'oro diminuiva a vista d'occhio il contenuto di fino ed esse erano ormai solo un lontano ricordo di quelle coniate negli ultimi anni dell'Impero. Gli oggetti d'oro, tra cui le monete, erano sempre tesaurizzati e nascosti, ma esistevano ancora, rinchiusi soprattutto nei monasteri. Della moneta si faceva a meno, questa era non solo la merce più rara ma anche la meno richiesta. Le poche monete d'oro dei re Merovingi, circolanti dopo la riforma monetaria carolingia del 781 furono accaparrate da istituzioni ecclesiastiche e laiche per conservarle nei propri tesori. Esse cambiavano proprietà solo in seguito a matrimoni o eredità, venivano fuse per trasformarle in oggetti ornamentali e servivano all'alta aristocrazia per pagamenti di carattere eccezionali. Le monete d'oro avevano perduto la loro funzione di denaro circolante, assegnata durante l'antichità classica per tornare a quella protostorica di beni da tesaurizzare. ** I mercanti che commerciavano col Mediterraneo possedevano ancora monete d'oro e Flavio Barbiero cita il ritrovamento di uno scheletro nella zona di Bologna, nella qui borsa erano presenti monete d'oro bizantine e arabe. Nel Sud Italia infatti, legato e in parte posseduto dall'Impero bizantino circolavano monete diverse e si trovavano regolarmente quelle d'oro. Anche la Lira si è fermata a Eboli è la famosa frase di Cipolla per descrivere questa situazione. Queste appena lette sono le considerazioni più comuni degli storici sulla mancanza di oro in Europa e sul termine della coniazione di monete d'oro decisa da Carlo Magno. I testi storici scolastici o i brevi compendi economici e numismatici descrivono una situazione simile; la più grande diffusione a questa tesi è stata portata dal grande storico belga Henry Pirenne, il quale considerava il periodo carolingio come un epoca di ritorno all'economia naturale, di contrazione dei commerci e appunto di mancanza di oro. Sulla questione carenza di oro in Occidente sono però necessarie delle precisazioni. Tuttavia testi più approfonditi non lo citano come assente, anzi non è per niente certo che Certo all'appello mancano due grandi tesori, quello di Alarico sepolto probabilmente in Calabria e quello di Attila, riportato in Ungheria l'anno prima della sua morte e di cui si persero le tracce.
La conquista dell'Italia portò ai Franchi un grosso bottino di metalli nobili. Carlo Magno impose al Duca Grimoaldo di Benevento il tributo di 25.000 solidi d'oro come tributo per la pace e in seguito Ludovico il Pio pretese dal medesimo il versamento annuo di 7000 solidi. Anche la sottomissione del vasto territorio sassone, della Baviera e della Frisia, che erano regione nelle quali coniazione auree potevano ancora essere eseguite, dovettero portare oro nelle casse dell'Impero. *** La prova più evidente a sostegno di questa tesi è la conquista dei Franchi dell'enorme, smisurato tesoro degli Avari, che secondo alcuni storici avrebbe persino portato in Francia una rivoluzione dei prezzi. ****
di cui
una parte era certamente composta dell'oro ricevuto in passato dai popoli barbari come Una mostra tenutasi a Udine nel 1997 era proprio intitolata "L'oro degli Avari", a confermare
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Alcuni storici sostengono inoltre che la contrazione del commercio non fosse così elevata come appare a prima vista, ma le sue direttrici si erano spostate dall'area mediterranea a quella scandinava e orientale, con esigenze quindi diverse: l'argento era lavvia molto apprezzato. |
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Quindi Carlo Magno aveva sicuramente alte riserve di oro!
* Durante l’asta Künker, svoltasi ad Osnabrück (Germania) dal 12 al 15 marzo, una moneta di Carlo Magno è stata venduta al prezzo record di 160.000 euro.
* Fulvio Mastrangelo - "Tentativi di unione monetaria" ** Ronald Nitsche - "Alla scoperta della moneta" *** Inama-Sternegg o Gforer o Kiesselbach - 1860 *** Marcel Prou o Alfons Dopsch *** Alfons Dopsch - Economia naturale ed economia monetaria - 1930 |