Aristotele e la moneta |
Aristotele, fu uno dei più famosi filospfi graci. Allievo di Platone e precettore di |
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Notevole per il nostro studio numismatico i suoi brani negli scritti Politica e nell'Etica. « Si convenne di dare e di ricevere nei cambii una materia la quale, utile per se medesima, fosse agevolmente maneggevole negli usi abituali della vita ; fu del ferro, per esempio, dell'argento o tale altra sostanza della quale si determinò prima la dimensione ed il peso , e che in fine, per liberarsi dagl’impacci di continui misuramenti, si marchiò con impronta particolare, segno del suo valore » Aristotele - Politica, libro I, cap . 3. |
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Aristotele non aveva però ammesso la nozione secondo la quale la
moneta non sarebbe che un segno. Egli aveva, al contrario, perfettamente esposto nella sua Politica, l'origine della moneta, e ne aveva benissimo determinato i caratteri principali, adottando la nozione che della moneta fa una mercanzia. Nei termini sopra esposti, la questione è mirabilmente espressa e sciolta nel medesimo tempo. Non c'è segno nella moneta, se non l'impronta che essa porta, e sotto questo segno vi è inseparabilmente la sostanza. Così l'opinione perfettamente giusta di Aristotele, alla quale oggi non c'è da mutare una sillaba, la moneta è un oggetto utile per se medesimo ma non un segno. Barthélemy Saint-Hilaire, nell'Ottocento, ha mostrato qual era il vero senso di un altro passo che si era supposto contrario a questo. L'autore del secondo libro delle
Economiche, attribuite ad Aristotele, riferisce che il piombo vendevasi ordinariamente due dracme. AUGUSTO BECKH - CAPITOLI SULLA MONETA DEI GRECI La generosità e la profusione d’Alessandro erano proporzionate ad una somma così enorme. La sua tavola costa va ogni giorno 100 mine: egli accordò larghe ricompense ai suoi soldati, alle quali aggiunse 9870 talenti per pagarne i debiti : ne offri 100 a Focione, e ne diede 2 mila ai Tessali . Dodici mila furono impiegati nei funerali di Efestione: ottomila per gli studii di storia naturale d'Aristotele. L'uso di contare per litri passò da Corinto a Siracusa ; cosicchè il litro di Sicilia , che era una moneta d'argento , valeva quanto l'obolo d'Egina , secondo Aristotele ( Poll . , IV, 174 , 175 ; IX , 80, 81. V. Salm. De modo usur. VI, p . 242 .). Si può dare un tal nome a Dionigi l'antico, che
non arrossiva di adoperare le più vili manovre . Volendo un giorno restituire cið
che aveva tolto ad imprestito per costruire le navi, fece dare ai creditori una
moneta di stagno. Polluce, che probabilmente segue Aristotele sulla costituzione
di Siracusa , dice che egli dava per 4 dragme ciò che appena ne valesse una (2 ). In Alene, Ippia aveva tentato un
così dispregevole espediente . Avendo discreditato la monela d'argento in circolazione, se la fece rimettere ad un dato prezzo : e dopo impressovi un nuovo Le principali erano a Datone e Crenide, più tardi Filippi, che i Tasii avevano occupato verso il primo anno dell'olimpiade centocinque; ma Filippo di Macedonia le mise cosi bene a profitto, che il loro prodotto, fino allora insignificante, fu portato a 1000 talenti per anno . L'oro, secondo la credenza comune, vi si rigenerava (Strab . loc. cit. Diodoro, XVI, 3, 8. App. Guerra civile, IV , 106. Plinio, H. Hoy XXXVII, 15. Mirabil. Ausc . attribuito ad Aristotele , cap . 42.). |