Il Signoraggio della moneta


Il Signoraggio è la differenza tra il valore nominale della moneta e il suo
costo di produzione. Rappresenta un guadagno enorme per le Banche.


Il Signoraggio è la differenza tra il valore nominale (il numero stampato sopra) della moneta ed il suo costo di produzione. Un profitto enorme che viene incamerato da chi ha il potere di emettere (cioè stampare) moneta. Alcuni lo definiscono una delle più grandi truffe mai realizzate ai danni della popolazione, un illecito vero e proprio operato sistematicamente dalle Banche Centrali (quasi tutte private) e Banche Commerciali (tutte private).

Esistono 3 tipi di Signoraggio:

sulla moneta metallica;

sulla moneta cartacea;

sulla moneta scritturale;


- Signoraggio sulla moneta metallica:

Questo Signoraggio è l'unico per legge che viene attribuito allo Stato. Esso è costituito dal valore di facciata nominale totale di tutte le monete metalliche coniate al netto del costo di produzione delle stesse monete (metallo, lavorazione, ecc.).

- Signoraggio sulla moneta cartacea:

Questo Signoraggio è per legge attribuito alla Banca Centrale che emette moneta. Esso è costituito dal valore di facciata nominale totale di tutte le banconote emesse dalla Banca Centrale al netto del costo di produzione delle stesse monete (carta, inchiostri, ecc.). Oggi in Europa la Banca Centrale, la BCE ha sede a Francoforte.

- Signoraggio sulla moneta scritturale:

Questo Signoraggio è attribuito al sistema bancario nel suo complesso. Esso è costituito dal valore nominale di tutta la moneta prestata sottoforma di credito dalle banche, al netto del costo di produzione che è praticamente nullo (basta digitare sul computer qualche numero, ecc.). Mentre il Signoraggio sulla moneta fisica (cartacea e metallica) è quantificabile, quello sulla Moneta scritturale risulta spesso non compreso a causa della non automatica identificazione di quest'ultima come moneta vera e propria.
Tale confusione è accentuata ancor più dall'esistenza della Contabilità e del Bilancio: in quanto costituiti della stessa sostanza (cifre numeriche su pc o su carta), si tende a fare confusione tra la moneta scritturale (c/c) ed una generica computazione di cifre monetarie (contabilità e bilancio).
La prima è moneta, la seconda un semplice conteggio della stessa moneta.
Il conto corrente, in altre parole, nonè contabilità, come viene solitamente definito, bensì vera e propria moneta non fisica. Che gode del suo signoraggio, come ogni moneta il cui valore nominale è superiore a quello intrinseco (nullo in questo caso).

 

Come funziona il Signoraggio sulla moneta cartacea

La Banca centrale stampa le banconote spendendo pochissimo, e le affitta agli Stati Sovrani al VALORE DI FACCIATA, più un interesse annuo chiamato "tasso di sconto".

Stampare una banconota da 100,00 euro costa per la banca centrale più o meno 0,05 euro (carta, inchiostri, ecc.), ma questa viene affittata allo Stato per 102,50 euro (valore nominale 100,00 euro + 2,50 euro che è il tasso di sconto del 2,5%). Quindi per ogni pezzo da 100 euro emesso, lo Stato s'indebita di 102,5 euro.

Lo Stato paga questa moneta utilizzando BOT, Titoli di Stato, ecc., e per tanto s'indebita in maniera spropositata nei confronti delle Banche. Noi paghiamo questo debito con le tasse!

Il Signoraggio è quindi il potere delle banche centrali di emettere biglietti con un valore nominale ampiamente superiore al valore intrinseco e di ricavare un guadagno dalla sovranità sulla moneta. Nel momento in cui la Banca Centrale Europa che stampa la moneta, compra delle cose utilizzando questa moneta che a lei è costata pochissimo, ottiene un potere d'acquisto unico. Non solo, la Banca Centrale, che stampa ufficialmente la moneta a prezzo irrisorio, mette nel bilancio PASSIVO non il costo tipografico sostenuto realmente (carta e colori) ma bensì il valore numerico scritto sulle monete.

Il Signoraggio per tanto diventa un PASSIVO per la banca, perciò non è tassabile e viene evaso dal fisco!! Per intenderci, è come se il proprietario di un Casinò nella sua contabilità mettesse al passivo non il costo di stampa delle fiches di plastica, ma il valore nominale scritto sulle fiches (10, 100, 10.000 euro, ecc.).

Quindi gli stati membri dell’Unione Europea lasciano pagare ai propri cittadini questo sovrapprezzo tassandoli col cosiddetto “debito pubblico”. Siccome la Banca Centrale Europea stampa banconote garantite da aria fritta, cioè prive di un controvalore (oro, argento), ne stampa quante ne vuole senza alcun controllo nei confronti del debito pubblico !