Le monete delle colonie


Gli stati europei possessori di imperi coloniali, usarono nelle colonie sistemi monetari leggermente diversi da quelli in uso nella madre patria, in particolare nell'Ottocento.


 

Le colonie tedesche

La Germania riunificata nel 1871 si gettò dopo pochi anni alla corsa alle colonie, per non essere
da meno delle altre grandi nazioni Europee. Essendo però già occupati tutti i principali territori
in Asia, Africa e Sudamerica, oltre all'Australia totalmente inglese, la Germania riuscì ad accappararsi il poco rimasto: il Camerun, il piccolo Togo, la Namibia detta Africa occidentale tedesca, la Tanzania, la Nuova Guinea e alcune isole nel Pacifico.

Le monete della Guinea tedesca sono decisamente le più belle e quelle dal maggior valore:


I pezzi da 1 e 2 pfennig sono semplici col valore e la data su un lato e la scritta
NEU-GUINEA COMPAGNIE sull'altro.

Invece sui 10 pfennig e sulla serie argentea di mezzo marco, 1 marco, 2 e 5 Marchi compare
lo splendido uccello del Paradiso sul retro e sul diritto le scritte NEU-GUINEA COMPAGNIE
e il valore seguito da NEU-GUINEA MARK

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Gli argenti furono coniati solo nel 1894;

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Gli ori furono coniati solo nel 1895 con tirature rispettivamente da 2.000 e 1.500 esemplari,
oggi molto ricercati e con valori di almeno 1500 euro.

 

Le colonie danesi

La Danimarca rese sue colonie alcune isole dei Caraibi nei pressi di Santo Domingo già nel XVII secolo, stringendo un accordo con gli inglesi per lasciare loro le isole, le quali formarono le
Indie Occidentali Danesi
. Il dominio danese continuò per i secoli successivi senza incidenti,
con la propria moneta coniata dal 1740 al 1913.

La prima valuta era il Rigsdaler (dal 1740 al 1849): 96 Skilling = 1 Rigsdaler

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2 Skilling di Cristiano VI del 1740 in rame - 2 Skilling di Federico VI del 1837 in argento
La prima presenta la scritta America sul bordo, la seconda direttamente in centro.

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6 Skilling di Cristiano VII del 1767 in argento - 10 Skilling di Federico VII del 1848 in argento
La prima in lega .500 • 1.62 g • 15.5 mm, la seconda in lega .625 • 2.43 g • 17 mm

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12 Skilling di Federico V del 1748 in argento - 24 Skilling di Cristiano VII del 1766 in argento
Entrambe in argento .500, peso 3,2 e 6,4 grammi, raffigurano il monogramma del re e un veliero.

La monetazione successiva di queste isole è un singolare esempio di pirateria monetaria:
essendo carenti di circolante, durante il regno di Federico VII (1848 - 1863), le autorità
danesi ricorsero al poco elegante espediente di contromarcare svariati tipi di monete di
altri paesi. Esistono così cents e dollari americani marcati sul dritto con le iniziali FR VII,
così come reis portoghesi, reales peruviani, penny inglesi e irlandesi e addirittura
centesimi
di Haiti, tutte monete oggi rarissime.

In seguito furono coniati dei centesimi di franco finchè con la riforma monetaria del 1905
non si passò ad un sistema misto daler-franco in cui a 1 daler corrispondevano 5 franchi, a loro volta divisi in centesimi, suddivisi a loro volta in 5 bit !

La valuta era quindi il Daler (dal 1849 al 1917): 500 Bits = 100 Cents = 5 Francs = 1 Daler

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Nelle monete di questo complicato sistema apparivano entrambi i valori: nei bit compariva l'equivalente in centesimi e nei daler l'equivalente in franchi.

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Le isole furono acquistate dagli Stati Uniti nel 1917 per 25 milioni di dollari,
diventando così le Isole Vergini americane.