Lo Scudo d'oro francese


Il termine écu (in italiano scudo) si riferisce a diverse monete francesi, nonché a monete
di
paesi influenzati dalla Francia. Il valore dell'écu variò considerevolmente negli anni.


In Francia il primo "écu d'or" risale al re Luigi IX detto il Santo, emesso tra il 1263 e il 1265 e
pesante circa 3,4 grammi. Nacque come imitazione del fiorino di Firenze, allo scopo di dotare
anche la Francia di una moneta d'oro per i commerci, ma lo scudo francesce non ebbe all'inizio
il successo sperato; tuttavia nel secolo successivo, i sovrani Filippo VI (1337) e Carlo VI ne
ripresero la coniazione in quantitativi sempre maggiori, ma con peso e valore diversi.
Valeva 3 lire d'argento e fu in uso fino all'introduzione del Luigi d'oro nel 1640.

Scudo d'oro 1270 circa. Fu la prima moneta d'oro dal tempo dei re Merovingi;
si conosce l'esistenza di solo 8 esemplari; ingrandita del quadruplo.


Gli scudi portavano su una delle facce lo scudo araldico del principe o dello stato emittente.
Furono conosciuti specialmente come "scudi del sole" perché in principio della leggenda
avevano un piccolo sole raggiante.

Scudo d'oro di Carlo VI (1380-1422) • 3.97 grammi • 28.5 mm

Scudo di Francesco I del 1519 era a 23 carati

Questa moneta apparve in Italia, importata di Francia, nei primi anni del sec. XVI, ed ebbe subito larghissima diffusione perché procurava non lieve guadagno ai produttori. Veniva infatti introdotta nella circolazione in concorrenza del ducato che aveva maggior peso e migliore intrinseco e veniva per conseguenza incettato e trasformato in scudi. Tutti gli stati ne emisero, comprese le repubbliche di Firenze e di Venezia che erano la patria del ducato. Quando si creò una moneta d'argento che equivalesse allo scudo d'oro assunse lo stesso nome che poi si estese a presso che tutte le monete grosse d'argento. Queste infatti avevano origine diversa in quanto rappresentavano l'equivalenza del ducato, dello scudo e del tallero: con l'andare del tempo, con le modificazioni apportate al valore delle singole specie e con l'adozione di nuovi sistemi o regolazioni monetarie, le differenze di origine, specialmente nell'apprezzamento e denominazione comune, scomparve o, e così finirono per essere chiamati scudi anche i pezzi da 5 franchi o lire del sistema metrico decimale. Anche una semplice enumerazione delle varie specie di scudi sia d'oro sia d'argento e dei loro nomi specifici sarebbe troppo lunga (v.filippo; francescone; piastra; Pisis; spadino, ecc.). Merita per altro di essere ricordata la formula "scudi d'oro in oro" che s'incontra di frequente nei documenti; essa venne adottata quando il valore corrente dello scudo sul mercato era andato declinando per la mutevole bontà dei pezzi e si voleva calcolarlo al valore originario: questa formula in oro si trova del resto adottata, e per la stessa ragione, anche rispetto ai ducati. Lo scudo d'oro ebbe multipli e anche di valore elevato (v.doppia) e frazioni del mezzo e del quarto (v. quartino). 

 

luigiluigi Moneta d'oro francese coniata nel 1640 per ordine di Luigi XIII re di Francia; del valore di 10 lire, con il busto del sovrano al dritto e una croce formata da 8 L addossate e coronate al rovescio.

 Luigi d'oro valeva 24 livres, ma ora sarebbe curioso caprie cosa si poteva comperare a quel tempo con tale cifra :D .

a capire bene però non è il "valore" (nominale), ma il potere d'acquisto...

Prezzo di 12 uova nel 1781 = 5 sols (soit 0,25 livre)
Prezzo di 12 uova nel 2006 = 2 euro

Pertanto nel 2006, 1 livre doveva valere: 2 x 4 = 8 euro, e in fine 1 luigi d'oro: 8 x 24 = 192 euro

Il valore è abbastanza paragonabile all'attuale valore dell'oro!

Osservando invece il sito www.histoire-genealogie.com/spip.php?article398 viene indicato che nel 1803 1 franco valeva 2,07 euro del 2006. Considerando quindi che nel 1803 i 20 franchi erano rappresentati da una bella monta d'oro (che aveva preso il posto del luigi d'oro), dubito che il suo valore sia di 2,07 x 20 = 41,4 euro!



http://www.histoirepassion.eu/?Conversion-des-monnaies-d-avant-la-Revolution-en-valeur-actuelle


 

* Mario C. Cipolla - " Le avventure della Lira".