Scudo costituzionale e Angelo scrivente


Nella Francia del 1792 in piena epoca rivoluzionaria comparve una moneta della
repubblica francese destinata a rompere con gli schemi e gli scudi d'argento del
passato e a porre il sovrano in altro aspetto.


Dai profili e dalle riletture dei grandi artisti del passato, quali Apelle e Lisippo per Alessandro Magno, erano derivati prima i punzioni poi la battitura delle monete.

Allo stesso modo 22 secoli più tardi, nel 1792 un contadino dei Pirenei o un artigiano di Marsiglia, osservando perplessi alcune nuove monete, gli Ecù d'argento, sarebbero stati costretti a prendere atto di un cambiamento epocale in corso, magari senza capirne tutto il significato o comprenderne gli effetti per il futuro. A Parigi c'era sempre un re e Luigi XVI di Borbone continuava a sedersi sul trono di Francia. Ma su quelle monete da uno scudo di argento, Luigi non era più indicato in lingua latina come re di Francia e Navarra, come accadeva da quasi due secoli.

L'incisore degli scudi Augustin Duprè, aveva dovuto prenere atto del decreto della Costituente, la quale aveva decretato Luigi XVI il "re dei francesi" sostituendo il popolo al territorio come titolo di legittimità.


Il Generale Desaix.

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1 Écu o Scudo dal 1774 al 1792 - Louis XVI Rex - - - Écu o Scudo dal 1792 al 1793 - Louis XVI FRANÇOIS
Dati tecnici uguali per entrambe le monete: Silver .917 • 29.488 grammi • 41 mm
LUD•XVI•D•G•FR• ET NAV•REX• - LOUIS XVI ROI DES FRANÇOIS

 

I francesi che possedevano quelle monete, di buon valore e non destinate agli acquisti spiccioli,
ritrovavano al diritto il volto noto del sovrano, modificato dall'età, ma in sostanza lo stesso sovrano
raffigurato continuamente sugli scudi dal 1774, quindi una scena già vista in passato quando il re
invecchiava e il ritratto era modificato dappertutto, pure sulle monete. Certo la scritta indicava
già un cambio di forma notevole.

Viceversa la scena cambiava completamente osservando il retro della moneta dove al posto dei
tre gigli di Francia posti sotto il controllo della corona con l'epigrafe " Sia benedetto il nome del Signore" lo scudo costituzionale metteva in campo il Genio della Francia, una sorta di nume tutelare, raffigurato nell'atto di incidere la parola "CONSTITUTION" su una lastra di marmo. *

Nei testi o cataloghi numismatici è citato e conosciuto come "Angelo scrivente" anche se la denominazione "angelo" sembra inappropriata dato che i rivoluzionari erano fortemente laici.

Alle spalle del Genio, un grande fascio littorio su picca sormontata da berretto frigio simbolo dell'unità e della forza della nazione. Di fronte al Genio vediamo un gallo, simbolo della vigilanza rivoluzionaria.

REGNE DE LA LOI e L'AN 4e DE LA LIBERTE'

 

 

 

* Roberto Martucci - "L'incisore di monete